In memoriam | Alessandro Mendini

Alessandro Mendini | Milano | Italia | 1931-2019

Architetto, designer, teorico e scrittore, Alessandro Mendini ha passato l’infanzia in una casa borghese disegnata da Piero Portaluppi, circondato dalle opere dei maggiori artisti italiani del Novecento collezionate dai suoi parenti. A questo imprinting visivo, fondamentale per la sua formazione, si è unita poi una vivace passione per il disegno. Dopo la laurea in architettura, inizia a lavorare allo Studio Nizzoli, ma nel 1970 lascia la progettazione per dirigere le riviste “Casabella”, “Modo” e “Domus”, attraverso cui diffonde le sue idee di rinnovamento nel design.
Alla fine degli anni Settanta entra nello Studio Alchimia, il gruppo di design radicale che negli anni Ottanta riscrive le regole della progettazione in senso anti-funzionalista, puntando sulla produzione di oggetti di puro piacere, prototipi, mobili, ambienti, installazioni e arredi ispirati all’estetica kitsch e all’arte popolare.
Nel design come nell’architettura, Mendini affronta il progetto come arte e l’arte come progetto, creando curiose contaminazioni tra pittura e architettura e inventando concetti provocatori come “Design Pittorico”, “Artigianato Informatico” e “Architettura Ermafrodita”.
Seguendo una logica paradossale, infatti, Mendini trasferisce in pittura l’approccio ideativo del design e dell’architettura, mentre infonde in questi ultimi l’impulso emozionale dell’arte. “Data l’insufficienza del progetto a fronteggiare il mondo”, scrive nel 1986, “esso viene sostituito dal dipinto, che diventa un’opera senza principio, senza fine e senza giustificazione, una formalistica rete di stilemi e riferimenti visivi, simile al frangersi di un’onda”.
I suoi oggetti, così come i suoi dipinti sono contrassegnati dall’invenzione di un personale alfabeto di forme astratte, modellate sulla reinterpretazione dei linguaggi delle avanguardie moderniste e futuriste. Nei disegni, affiora, invece, l’anima più ironica e poetica di Mendini, incline alla creazione di racconti visivi sospesi tra il bozzetto e il progetto, eternamente in bilico tra il bisogno di costruire e il desiderio di sognare.
Alessandro Mendini ha vinto il Compasso d’Oro nel 1979 e nel 1981, ha diretto le riviste “Casabella”, “Modo” e “Domus”, ha ricevuto ha ricevuto l’onorificenza dell’Architectural League di New York e le lauree honoris causa al Politecnico di Milano e all’Ecole normale supérieure de Cachan in Francia. Con il fratello Francesco nel 1989 aveva fondato l’Atelier Mendini.