In memoriam | Ennio Ludovico Chiggio

Ennio Ludovico Chiggio | Napoli | Italia | 1938-2020

+INFO | www.enniochiggio.it

Ennio Chiggio nasce a Napoli nel 1938.
Frequenta con discontinuità l’Accademia di Belle Arti e la Facoltà di Architettura a Venezia.
Nel 1957 inizia a dipingere, utilizzando la china su carta e la tempera su cartoncino per realizzare opere d’ispirazione informale.
Nel 1958 entra in contatto con un gruppo di giovani artisti padovani, con i quali frequenta i corsi presso lo studio del professor Travaglia, e nel 1960 risulta nella rosa dei cinque appartenenti al Gruppo N.
Il 1961 è l’anno delle esposizioni nello Studio N di via S. Pietro a Padova, ove si susseguono le mostre “a puntate” di tutti i componenti.
Si dedica alla lettura dei saggi di John Dewey e affina la costruzione di oggetti di dimensioni ridotte in cartoncino nero, piegato e tagliato a formare strutture anti-pittoriche, che segnano l’allontanamento definitivo dalla sensibilità informale. Si interessa alla poesia visiva e al concretismo fotografico, ambiti che ispirano l’attività tematico-didattica dello Studio N, attraverso cui si intende trasformare l’informazione culturale in un momento di conoscenza collettiva e di consapevolezza sociale.
Partecipa con il Gruppo N alla mostra “Arte Programmata”, presentata da Umberto Eco a Milano, Venezia e Roma nel 1962 e a Trieste nell’anno successivo. L’esposizione viene, inoltre, riproposta nel 1964 al Royal College of Arts di Londra e al Loeb Student Center di New York.
Nel 1963 è presente con il Gruppo N alle mostre “Oltre la pittura oltre la scultura”, ospitata dalle gallerie Cadario di Milano e La Bussola di Torino, alla cruciale “Gruppo N” presso lo Studio F di Ulm in Germania e alla IV Biennale Internazionale di San Marino, dove i Gruppi N e Zero vincono il primo premio.
Nel 1963-1964 partecipa a “Nuove Tendenze 2” presso la Fondazione Querini Stampalia, realizzata a seguito della seconda edizione di “Nove Tendencije”, evento a cui il Gruppo N partecipa nel 1961, 1963 e 1965 a Zagabria e che Chiggio considera un’esperienza formativa fondamentale per lo scambio di informazioni con artisti internazionali.
Nel 1964, alla XXXII Biennale di Venezia, Chiggio presenta l’elaborato elettronico “Ambiente sonoro”, prodotto in collaborazione con Teresa Rampazzi. Nel maggio 1965 fonda con la Rampazzi, Serenella Marega e Memo Alfonsi, il Gruppo di Fonologia sperimentale NPS (Nuove Proposte Sonore) per la produzione di oggetti sonori con musica elettronica e di sintesi.
Nello stesso anno partecipa come Gruppo alla prima Audizione di musica elettronica organizzata dalla Galleria La Chiocciola di Padova.
Nel 1967 presenta alcuni oggetti sonori all’antologica “Grupa N” al Museum Sztuki Wlodzi di Lodz. Entra in contatto con i componenti dello studio musicale fiorentino S2FM di Pietro Grossi, con quelli dello SMET, lo studio di musica elettronica di Enore Zaffiri a Torino e prosegue con coerenza un’attività legata ai laboratori europei di musica d’avanguardia sino al 1977.
Negli anni Sessanta Chiggio si rivolge allo studio della cinesi corporea, alla progettazione di ambienti e al disegno industriale in sintonia con gli interessi di alcuni componenti del Gruppo N.
Nel 1973 è membro del consiglio direttivo dell’Associazione Disegno Industriale di Milano e dal 1975 al 1991 cura la comunicazione d’immagine di imprese nazionali ed estere.
Tra gli anni Settanta e Ottanta realizza opere in cui si alternano geometricamente campi rossi e bianchi, per indurre lo sguardo del fruitore a meditare sull’instabilità visiva dei solidi percepiti.
Dal 1978 al 1989 è docente di Progettazione ed Estetica industriale all’Accademia di Belle Arti di Venezia.
Apre nello stesso periodo a Padova con Giulia Laverda la Galleria TOT e si occupa delle installazioni e ricerche sul linguaggio ludico per il gruppo TATA, esperienza collettiva da lui fondata che coinvolse, tra gli altri, il critico Ernesto Luciano Francalanci.
Nel 1996 apre a Padova il laboratorio di ricerca multimediale Embtool, dove, in collaborazione con Alberta Ziche e Claudia Chiggio, realizza cortometraggi inerenti all’architettura e all’arte, porta avanti la ricerca musicale computazionale su Personal Computer e dove sviluppa progetti ispirati al rapporto tra i più recenti modelli matematici e l’espressione artistica.
A sessant’anni frequenta la Facoltà di Lettere e Filosofia a Padova per oltre un anno, periodo in cui prepara il saggio filosofico, non divulgato, Quodlibet e i quaderni Lettera filosofica, Insight ed Exit.
Curatore di diverse mostre nazionali e internazionali, partecipa, tra il 2008 e il 2009, alla collettiva “Bit International – Nove Tendencije – Computer and Visual Research, Zagreb 1961-1973” al Zentrum für Kunst und Medientechnologie di Karlsruhe.
Nel 2009 è presente alla quarta edizione di Prague Biennale con il Gruppo Al.Chi.Mas+X, operatore che agisce con le geometrie eclettiche.
Nel febbraio 2011 il Gruppo, allora composto da Alviani, Chiggio, Massironi, Landi e seguito computazionalmente da Alberta Ziche, inaugura la mostra Confronti visivi presso la Galleria Daniele a Padova. E’ del 2011 la Mostra antologica “Dislocamenti Amodali” svoltasi presso il Centro Culturale San Gaetano di Padova.