Un segno metalinguistico | Dadamaino

15/12 2020 – 23/1 2021

Curator | Luca Pietro Nicoletti, Stefano Cortina

Associazione Culturale Renzo Cortina | Milano | Italia

Da sempre l’arte di Dadamaino (Emilia “Eduarda” Maino in arte Dadamaino nata a Milano nel 1930 ed ivi deceduta nel 2004) si è protesa alla ricerca di un linguaggio alternativo, un sistema di segni artificiali adottato per la descrizione della struttura formale di una nuova comunicazione. Dopo i giovanili cimenti informali, la frequentazione e l’amicizia con maestri quali Lucio Fontana, Piero Manzoni e gli emergenti gruppi nazionali ed europei di Arte Programmata (da Azimuth al Gruppo T e al Gruppo N a Zero, Nul e Motus) spingono l’artista milanese verso la ricerca di un nuovo segno. L’unicità della ricerca di Dadamaino sta proprio nell’esplorare sempre nuovi territori senza farvi mai ritorno. Ecco come nascono i numerosi “cicli” della sua pittura, ognuno figlio del successivo, logicamente consequenziali tra loro in una evoluzione segnica che non ha eguali nel panorama della storia dell’arte. Protagonista del suo tempo, estremamente rigorosa nel suo incessante lavoro di ricerca, Dadamaino si pone come un esempiodell’arte della seconda metà del ‘900 sia come artista che come donna, autentica pasionaria del ruolo femminile nell’arte e nel coniugare politica e attività artistica.